L’Alta Via delle Dolomiti n. 1 è uno spettacolare itinerario che -in dodici meravigliose tappe- conduce dal Lago di Braies in Val Pusteria a Belluno. Un tour incredibilmente panoramico che incrocia luoghi straordinari ed unici nel cuore selvaggio delle Dolomiti e attraversa gruppi montuosi immacolati. Questa maestosa traversata fu inaugurata nel 1969.
Presenza punti di ristoro nelle vicinanze
Adatta agli adulti e ai ragazzi
L’itinerario dell’Alta Via delle Dolomiti n. 1 si sviluppa su un percorso di circa 125 chilometri con un dislivello di 7300 metri. Il percorso si distende su sentieri non particolarmente impegnativi, peraltro sempre attrezzati nei passaggi complicati o esposti.
Il Rifugio Biella, destinazione di questa tappa, sorge in una radura particolarmente severa ed evocativa. Fu costruito nel 1906 e ristrutturato nel 1926.
Il paesaggio alla partenza anticipa la meraviglia del trekking Alta Via delle Dolomiti n.1, con il Gruppo della Croda Rossa d’Ampezzo che si erge in fondo alla valle e la suggestiva spianata azzurra del Lago di Braies, uno degli angoli più ammirati delle Dolomiti, che si circonda di una fitta abetaia e riflette nelle sue acque la maestosa la Torre del Signore.
Dopo aver seguito la sponda ovest dell'incantevole Lago di Braies fino alla sua estrema punta sud si sale lungo il vallone al cospetto delle prime propaggini della Croda del Becco fino a superare un bel bosco, una radura concava e un gradone roccioso.
Raggiunta Porta sora 'l Forn, o Forcella sora Forno-Ofenscharte con la sua suggestiva cappella votiva, in breve si giunge al Rifugio Biella, a 2327 metri, ai piedi della immensa e suggestiva lastronata rocciosa della Croda del Becco. La vetta, 2810 metri, si può facilmente raggiungere con una camminata di circa un'ora attraverso il sentiero tracciato sulla roccia. Il panorama che regala è impagabile.
La destinazione della seconda tappa è il Rifugio Fanes, una accogliente e confortevole struttura situata in una meravigliosa spianata verde circondata da boschi e bianche cime rocciose. Prima di raggiungerlo si superano il Rifugio Sennes, inserito fra i verdi pascoli del suggestivo altipiano dell'Alpe di Sennes -al cospetto della Croda Rossa d’Ampezzo, del Cristallo e del Fanes- ed il Rifugio Pederü.
Dal Rifugio Biella si presentano due possibili vie per raggiungere il Rifugio Sennes - Ücia de Sénes: attraverso una comoda stradina che lo raggiunge direttamente oppure lungo un sentiero che supera una larga cresta e degli avvallamenti erbosi.
Dal Rifugio Sennes si prosegue lungo verdi valli attraverso il Pian della Lasta e all'interno dello stretto canalone fra il Col de Rü ed il Pici Parëis fino alla pianeggiante distesa in cui sorge il Rifugio Pederü, a 1548 metri.
Dal Rifugio Pederü, poi, il percorso prosegue lungo il Valun de Fanes in ambiente molto suggestivo ed immacolato, circondato da affascinanti cime variamente colorate. Superato l'incantevole laghetto Le Piciodèl, si passa accanto al Rü dal Plan - Torrente del Piano e si raggiunge Il Rifugio Fanes.
Il Rifugio Lagazuoi, meta di questa tappa, è un edificio molto accogliente collegato da una audace funivia al Passo Falzarego. Sorge in una posizione meravigliosa che concede un panorama spettacolare, soprattutto all'alba e al tramonto.
Dal Rifugio Fanes - Ücia de Fanes si raggiunge un pianoro che conduce al Passo di Limo - Ju de Limo e al Lago di Limo. Proseguendo sui pascoli si supera la Ücia de Gran Fanes - Malga Fanes Grande e si raggiungono il Ju da l'Ega - Passo Tadega ed il Gran Pian.
Il sentiero, poi, sale deciso alla Forcella del Lago, fra la maestosa Cima Scotoni e la singolare Torre del Lago nel Gruppo di Fanis. Scendendo tra massi e ripidi ghiaioni, si raggiunge la meravigliosa oasi dell'Alpe o Monte de Lagazuoi da cui si ammira il pittoresco Lago Lagazuoi le cui acque rispecchiano le audaci architetture della Cima Scotoni e della Torre del Lago. Procedendo si sale alla Forcella Lagazuoi e al Rifugio Lagazuoi, a 2752 metri, in prossimità della stazione d'arrivo della funivia che sale dal Passo Falzarego.
Il Rifugio Nuvolau fu costruito nel 1883 sul belvedere dell'omonima cima ed è stato ristrutturato nel 1970. Con gli alti precipizi che cadono da tre lati, il Nuvolau è uno dei rifugi più audaci e panoramici delle Dolomiti. Alba e tramonto offrono uno spettacolo impagabile.
Dal Rifugio Lagazuoi si ritorna alla Forcella Lagazuoi e ci si porta alla Forcella Travenanzes che si affaccia sulla suggestiva Val Travenanzes, circondata da impressionanti vette e pareti multicolori.
Procedendo sul lato nord della Cima Falzarego e del Col dei Bos, si giunge alla Forcella Col dei Bos, ai piedi della formazione rocciosa del Castelletto, famosa per gli eroici eventi della Grande Guerra. Si sale a nord verso il Castelletto, poi si costeggia la stupenda parete della Tofana di Rozes al cospetto di un panorama spettacolare; lungo questo tratto si trova la suggestiva Grotta della Tofana.
Attraversato un terreno paludoso il sentiero supera, poi, un rado bosco e attraversa la valletta di Potor, procedendo a nord del Monte Averau. Salendo lungo il dosso inclinato del Nuvolau, si giunge alla panoramica spianata sommitale e al Rifugio Nuvolau, a 2575 metri.
Il Rifugio Città di Fiume, meta della quinta tappa, è nato nel 1964 dalla ristrutturazione di Malga Durona. Sorge su un meraviglioso verde pendio in una valle molto suggestiva.
Dal Rifugio Nuvolau si scende attraverso un salto roccioso assistito da una scala e alcune corde metalliche. Superato un vallone con lastroni scanalati, una forcella di cresta, un canalone e alcuni facili salti di roccia attrezzati con corde fisse, si procede su un ripido costone erboso e su un sentiero che sale fra massi e sbuca su un bel pascolo.
Scesi a Passo Giau, si traversa un vasto prato e si raggiunge la Forcella di Zonia per, poi, salire un vallone ad ovest del Col Piombin fino all'omonima forcella, entrare nella incontaminata Val Cernera e raggiungere la Forcella Giau con il suo spettacolare colpo d'occhio sui Lastoni di Formin -Croda da Lago- e sui bellissimi pascoli che spaziano fino alla Forcella Ambrizzola.
Proseguendo sotto le pareti verticali dei Lastoni si passa sopra il suggestivo Lago delle Baste, nei pressi del sito mesolitico di Mondeval e della Casera di Mondeval di sopra. Raggiunta la Forcella Ambrizzola e la Forcella Col Duro si scende, prima tra massi e poi su pascoli, verso la Casera Prendera da cui, passando sotto le quattro cime della Rocchetta, si scende a San Vito di Cadore e si procede fino alla Forcella de Col Roan e alla Forcella Roan.
Si superano, poi, un dosso boschivo e un bel pascolo per raggiungere la Forcella de la Puina (Forcella della Ricotta) da cui si prosegue fino al Rifugio Città di Fiume, a 1918 metri.
Il Rifugio Venezia "Albamaria De Luca" sorge su di un dosso nei pressi della Sella di Rutorto (o Passo di Rutorto), a 1931 metri, in fantastica posizione panoramica che guarda alle vicine Dolomiti del Cadore e alla base del fiero pilastro nordest del Pelmo. Fu costruito nel 1892 ed è stato ristrutturato nel 1954. La località Palafavera a 1507 metri, destinazione finale della sesta tappa, è un meraviglioso piccolo insediamento che sorge in una spettacolare posizione, cinto da un anello di boschi e bianche pareti dolomitiche.
Dal Rifugio Città di Fiume una bella mulattiera conduce alla Forcella Forada da cui si procede lungo il Sentiero "Gino Flaibani" che consente di traversare il massiccio del Monte Pelmo. Superato un ripido canalone si attraversano dei pascoli d'alta quota e si giunge ad una spalla erbosa che scende dalla Cima Forada da cui ha inizio il Circo di Val d'Arcia che regala una vista spettacolare sulle maestose pareti settentrionali del Monte Pelmo.
Giunti alla Forcella di Val d'Arcia, si scende e si attraversano due canaloni ghiaiosi prima di raggiungere una suggestiva sella con un maestoso spuntone roccioso. Giunti nei pressi della Cengia di Ball si prosegue fino al Rifugio Venezia "Albamaria De Luca", a 1946 metri.
Dal rifugio si sale alla Sella di Rutorto e si traversa sotto le maestose pareti della spalla meridionale del Monte Pelmo fino ai Lac (Lach) dove si incontrano la Costauta e la Val de Cuna. In località le Mandre si costeggia la base sud dell'imponente Monte Pelmetto, si arriva nei pressi del Col delle Crepe Cavaliere e si prosegue per il Passo Staulanza.
Si scende, poi, lungo la Val del Ru Bianco fino a località Palafavera, a 1507 metri, meta finale della tappa.
Il Rifugio Sonino al Coldai fu costruito nel 1911 ed è stato ristrutturato nel 1999; sorge all'estremo nord del regale Gruppo della Civetta, in Val de le Ziolere, nei pressi la Forcella Coldai. Il Rifugio Tissi sorge appena sotto la cima del Col Rean; fu eretto nel 1963 ed è stato ampliato nel 1986. È un meraviglioso punto di sosta in questa spettacolare tappa. Il Rifugio Vazzoler, destinazione finale della tappa, fu costruito nel 1929 ed è stato ristrutturato nel 1992. Nella sua meravigliosa posizione panoramica, accoglie gli escursionisti fornendo loro ospitalità, ristoro e riposo.
Da Palafavera una stradina militare conduce alla Casera di Pioda da cui una mulattiera sale lungo i pascoli fino al Rifugio Adolfo Sonino al Coldai. Dal rifugio ha inizio uno dei tratti più spettacolari dell'Alta Via delle Dolomiti n.1 al cospetto della grandiosa muraglia settentrionale della Civetta, la Wand der Wände ("Parete delle Pareti").
In breve si sale alla Forcella Coldai e si scende fino alla riva dell'incantevole Lago Coldai le cui acque rispecchiano le maestose pareti che lo circondano. Costeggiando il lago si sale alla Forcella di Col Negro che offre una impagabile vista: dalla Torre d'Alleghe fino alla vetta della Civetta.
Scendendo nella Val Civetta si prosegue fino alla vasta Forcella del Col Rean per salire, poi, al Rifugio "Attilio Tissi", a 2250 metri, quasi in cima al Col Rean da cui il panorama è bellissimo, sul Lago di Alleghe e sulla spettacolare Civetta.
Scendendo su un bel sentiero in direzione del suggestivo Pian de la Lora e superando i resti del Cason di Col Rean, si giunge alla Sella di Pelsa con vista spettacolare sui Cantoni di Pelsa, gigantesche guglie di dolomia contorta. La meravigliosa progressione continua lungo il Pian di Pelsa sotto la parete occidentale della Torre Venezia per giungere, poi, ai verdi pascoli delle Case Favretti da cui -passando sotto la maestosa parete meridionale della Torre Venezia- si procede in un fitto bosco prima di arrivare al Rifugio "Mario Vazzoler", a 1714 metri, e nella sua oasi di pace.
Il Rifugio Carestiato, meta finale di questa tappa, è stato costruito nel 1948 e ristrutturato nel 1971; sorge sul Col dei Pass in una posizione davvero spettacolare.
Dal Rifugio Vazzoler si sale attraverso un bel bosco fino al greto del torrente della Val dei Cantoni e si prosegue, poi, in direzione del Pian de le Taie e verso la immensa Torre Trieste. Scendendo lungo la Val Corpassa fino alla Capanna Trieste e a Listolade si giunge ad un pascolo in località Sass da la Dispensa.
Il sentiero procede a mezza costa fra i mughi sotto gli alti precipizi del Castello delle Nevere e prosegue sotto i Giaroi (Ghiaioni) del Palanzin fino alla verde Forcella di Col Palanzin e, più avanti, alla Forcella Col de l'Orso. Il percorso, poi, supera Forcella del Camp e traversa sotto il Tridente e le sorprendenti Torri del Camp con la Moiazza che fa capolino. Scesi nel Van dei Cantoi, si attraversa un bosco, si superano le Stamere e, al cospetto della Pala delle Masenade, si risale al Col dei Pass dove sorge il Rifugio "Bruto Carestiato", a 1834 metri.
Il Rifugio Sommariva al Pramperet, meta della nona tappa, fu costruito nel 1923 ed è stato ristrutturato nel 1995. È una struttura molto accogliente e gestita con grande cordialità che sorge in un luogo estremamente rasserenante. Lungo l'itinerario si superano anche il Rifugio Passo Duran Cesare Tomè e il Rifugio San Sebastiano al Passo Duran.
Dal Rifugio Carestiato si prosegue attraverso suggestivi pascoli scendendo verso il Passo Duran da cui si continua fino a località Ponte sul Ru de Caleda, su cui incombe l’impressionante mole del Sass de Caleda. Si sale, poi, a Forcella Dagarei e alla Malga del Moschesin fino alla Forcella del Moschesin che si affaccia sulla severa Val Pramper.
In breve, poi, si giunge all'ampio ripiano prativo del Pra de la Vedova e al sereno Rifugio Sommariva al Pramperet, a 1857 metri.
Il Rifugio Pian de Fontana, costruito nel 1993 dove sorgeva una vecchia struttura pastorale, accoglie -assieme all'annesso bivacco- gli escursionisti nella sua serena e suggestiva atmosfera con i tipici meravigliosi panorami delle alpi orientali.
Dal Rifugio Sommariva al Pramperet, dopo aver attraversato il Pra de la Vedova, si sale tagliando le pendici della cima est delle Balanzole sul versante Pramperet. Salendo un bel pendio di pascolo si giunge alla Portela del Piazedel, a sud della cima orientale delle Balanzole.
Attraversando la Val Clusa e i Piazediai si procede fino al Vant dei Piazediai. In direzione del verde costone del Barancion, si sale ad una forcella da cui, maestoso e severo, appare il Valon dei Erbandoi. La progressione procede bellissima fino alla Forcella meridionale dei Van de Città da cui si apre un panorama spettacolare.
Dalla forcella, attraverso un pascolo, si scende al fondo del Van, sotto la Forcella dei Erbandoi e ad una balza erbosa sotto le Preson (Prigioni). In breve, poi, si raggiungono il Rifugio Pian de Fontana con l'annesso Bivacco "Renzo Dal Mas", a 1632 metri.
Il Bivacco del Marmol è stato realizzato nel 1968. Pur nella sua spartana semplicità, offre riparo e calore agli escursionisti alla fine di questa tappa. Sorge in prossimità della cresta orientale della Schiara da cui si apre una vista grandiosa. Dal bivacco c’è l'allettante possibilità di salire -di primo mattino- alla cima della Schiara, 2565 metri, che regala uno dei panorami più emozionanti delle Dolomiti. Durante l’itinerario di questa tappa si supera anche il Rifugio Bianchet.
Dal Rifugio Pian de Fontana si attraversa il pascolo e si sale alla Forcella La Varetta che mostra una meravigliosa conca fiorita dominata dai rossi dirupi della Talvena e dalla maestosa Schiara. Tagliando in quota la testata della Val Vescovà e passando sotto la Cima della Scala, si procede fino al Rifugio Bianchet.
Superato il Casonet de Nerville si risale la testata della valle in direzione della Forcella di Nerville fino ad un masso con antico ricovero di pastori. Attraverso terrazze carsiche si entra in una gola che conduce alla Forcella del Marmol nel suo ambiente immacolato e severo.
Seguendo una cengia attrezzata e alcuni caminetti si procede fino ad un tratto attrezzato con corde fisse che conduce al Bivacco fisso del Marmol "Sandro Bocco".
Il Rifugio 7° Alpini è stato costruito sul Pis Pilon nel 1951 e ristrutturato nel 1970; il vicino Ricovero Lussato, invece, risale al 1967 e fu costruito sui resti di un antico ricovero di pastori.
Dal bivacco si procede su una cengia erbosa e, poi, lungo un canale attrezzato con corda fissa fino ad alcuni caminetti esposti attrezzati con scale. Procedendo in un grandioso ambiente dominato dalle pareti della Schiara, si supera un verde pendio e si attraversa un tratto esposto attrezzato con scale fino al fondo di una grande gola.
Una stretta cengia conduce alla Ferrata Zacchi, lungo la parete meridionale della Schiara, che conduce ad una gola che offre un meraviglioso panorama. Dalle erbe a fianco del caratteristico e maestoso Porton in breve si giunge al Rifugio 7° Alpini, a 1502 metri, con l'annessa Capanna Bivacco "Severino Lussato".
Dal Rifugio 7° Alpini si scende lungo Il Calvario, o Col de le Silimandre, fino ad entrare nella solitaria ed incantevole Val d'Ardo, attraversata da un suggestivo torrente che forma diverse cascate smeraldine. Dalla conca del Mariano, su una mulattiera che corre alta sull'Ardo, si procede fino alle Case Bortot. Da qui si prosegue a piedi fino a Bolzano Bellunese per, poi, fare ritorno al punto di partenza del trekking Alta Via delle Dolomiti n. 1 con servizio taxi privato.
€ 6640 - 1 persona
€ 7460 - 2 persone (€ 3730 per persona)
€ 8860 - 3 persone (€ 2953 per persona)
€ 10420 - 4 persone (€ 2605 per persona)
€ 11980 - 5 persone (€ 2396 per persona)
€ 13540 - 6 persone (€ 2256 per persona)
A questa esperienza possono partecipare tutte le persone di età superiore ai 16 anni, di qualunque livello e preparazione.
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Il prezzo indicato è riferito all'escursione con guida alpina dedicata ed all’eventuale trasferimento con mezzo privato della guida. Si intende per prenotazioni fino al numero massimo di partecipanti previsto.
Il prezzo indicato include i seguenti servizi:
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